lunedì 11 maggio 2020

Perfezione o Minestrone?



Con ammirazione guardo i giardini perfetti e pianificati dove tutto è accostato per colore, tempi di fioritura, altezze e dove persino le infestanti stanno al loro posto!

Il mio invece è un giardino minestrone con effetto sorpresa, perchè c'è un po' di tutto e a volte -dimenticandomi cosa e dove pianto- mi sorprende regalandomi anche fioriture inaspettate! 

Le erbacce comunque prendono il sopravvento su tutto, crescono rigogliose fagocitando tutto quel che incontrano, se non le tengo a bada con il mio falcetto e tanta buona volontà (mista a tanto mal di schiena!). La gramigna della situazione, già sa di avere la vittoria in pugno e che io potrò anche vincere una battaglia ogni tanto, ma lei in partenza ha già vinto l'intera guerra di Primavera. 

                 

Senza uno schema preciso che non sia l'ispirazione del momento, gli accostamenti sono casuali e spesso mi ritrovo a dover correggere i miei errori, fatti di altezze sbagliate, esposizioni avventate e soprattutto poca lungimiranza nel pensare quanto crescerà quel singolo elemento. Ma probabilmente è questo che mi fa amare il mio giardino imperfetto, perchè sta crescendo con me, che dall'oggi al domani mi son trovata tanto spazio verde con nessuna esperienza o insegnamento. 


E' stato come iniziare un dialogo che dura ormai da qualche anno, lui mi parla facendomi capire se una cosa la gradisce o meno..una mattina addirittura mi ha fatto trovare un albero per terra (abbastanza eloquente direi come messaggio), ma in tutto questo in ogni stagione riesce a regalarmi spensieratezza e momenti di svago, ma anche quella sana soddisfazione nel creare e mantenere qualcosa di vivo, tanta fatica, ma che con un semplice boccio o un uccellino che si viene a nutrire nelle casettine con il cibo, viene ripagata, riuscendomi non solo a strappare un sorriso, ma ad avere la consapevolezza che alla fine il mio giardino è un posto accogliente e sereno, sebbene non perfetto.






venerdì 1 maggio 2020

Caladium ora so chi sei!

   (caladium in orto botanico)

I Caladium -almeno per me- erano sconosciuti, nemmeno riuscivo a ricordare precisamente il nome, figuriamoci a riconoscerli se li vedevo in giro!

Ebbene, come ogni cosa nuova e sconosciuta, inizio  a prenderne dimestichezza solo dopo aver visto tante persone che riuscivano a coltivarli, e dunque mi sono cimentata anche io.
Quindi ad inizio marzo ho acquistato ben 4 bulbi da FlorianaBulbose. Scegliere sul sito è stato come scegliere i gusti in gelateria. Sopraffatta da tante bellissime opzioni ho deciso per 4 tipi: Tapestry, Rosebud, Frieda Hemple e Red Flash. 
                                     
Una volta arrivati questi piccoli bitorzoluti affarini, il difficile è stato capire da che parte appoggiarli sul terreno. Ad istinto li ho adagiati preferendo la parte più piatta rispetto alla parte più bombata. Ho scelto vasetti piccoli, etichettati alla meno peggio, li ho ho messi in veranda, complici le miti temperature, e nebulizzando il terriccio quotidianamente. Sembra infatti che siano soggetti a marciumi radicali se troppo inzuppati d'acqua, per questo ho cercato di bagnarli con molta moderazione, seguendo la regola aurea per le piante grasse ovvero nel dubbio meglio non bagnarle.



Dopo alcun cenno di vita, ho pensato che la mia troppa moderazione, li avesse fatti seccare. Quindi, presa da un senso di colpa mista a frustrazione da fallimento, ho voluto controllare ciascun vasetto, andando a verificare le condizioni dei bulbi. Ebbene ogni bulbo si presentava con un bell'apparato bianco di radichette e con qualche accenno di spunzoncino superiore (da lì poi partiranno le foglie).

Ho quindi risistemato tutto per bene nel vasetto con una certa soddisfazione!

Sto proseguendo nello spruzzare la terra e man mano che la foglia crescerà avrò cura di verificare che non sia troppo esposta alla luce. Le foglie infatti sono molto sottili, dunque se troppo esposte alla luce forte e diretta, si rischia di bruciarle.

Continuerò a tenerle in vaso e poi procederò a piantarle in un punto del giardino più ombreggiato, in modo che le piante (possono essere assimilate a piante da sottobosco, simili alle Hosta), possano godere di buona luce, ma anche al riparo dal sole grazie alla copertura degli alberi. Per chi invece vuole lasciarle in vaso, dovrà travasarle con buon terriccio in un vaso di dimensioni un po' più grandi (non enormi perché le radici devono stare strette, in modo che le energie siano utilizzate per l'accrescimento dell'apparato fogliare anziché di quello radicale) e tenerle in posto in cui non arrivino i raggi diretti di sole. Quindi dovranno essere bagnate quando la terra risulterà asciutta e soprattutto non dimenticare di dare da mangiare con continuità alla pianta durante il periodo di vegetazione (1 volta ogni 10 gg) con la somministrazione di un concime liquido assieme all'acqua di annaffiatura (ricordo sempre che, per esperienza personale, le dosi di concime possono essere deleterie per le piante se si esagera nelle proporzioni. Non funziona assolutamente che più "pappa" gli metto nell'acqua più la pianta mangia e viene sù sana..).

Adesso quindi non mi resta che aspettare, come la profetica e nota pazienza del giardiniere insegna..






martedì 12 marzo 2019

Passioni...meglio tardi che mai!

Mi sono sempre stupita nel sapere di adulti affermati (o anche semplicemente soddisfatti) che confessano di aver da sempre sentito l’istinto a fare qualcosa, a perfezionarsi ed ad appassionarsi in qualche attività o interesse specifico. Quando questo “fuoco” arde in bambini che con naturalezza affermano di sapere cosa vogliono fare da grandi, e ci stanno già “lavorando” con impegno e costanza, trovo che ci sia un qualcosa di mistico. E capisco che effettivamente ci sono persone che nascono diverse dalle altre perché hanno sicuramente una marcia in più (e da qui la mia mente vola alle filosofie e religioni orientali sulla reincarnazione e sulla memoria della vita precedente. E’ l’unica spiegazione razionale che mi posso dare!).
Io sono sempre stata interessata a tutto ed a niente. Un’incostante curiosità in molti ambiti, che mi ha spinto a provare tante cose, per poi mollarle a favore di altre, della novità del momento o meglio di quello che mi balenava per la testa, ma nello stesso tempo a non provarne altre, trovando a me stessa mille scuse e giustificazioni, ma anche semplicemente rimandando la decisione al giorno dopo. Senza nessun talento evidente e senza nessuna bruciante passione che mi spingesse a perseverare ed ad impegnarmi in qualcosa, a superare quel muro fatto di pigrizia e di incostanza. E così di anno in anno, di decennio in decennio, sono arrivata all’età adulta. Mantenendomi – dignitosamente- a galla.
Poi i casi della vita, le coincidenze o semplicemente fatti che non si sono avverati mi hanno condotto a provare ancora altre due esperienze nuove: la danza classica ed il giardinaggio.
Grazie alla prima ho capito finalmente (ovviamente anni luce in ritardo) cosa significa avere una passione in qualcosa, volersi dedicare a quella cosa, capire che rinunciarvi procura malessere. Quindi incredibilmente diventa normale superare la stanchezza, la lontananza, la fatica o rinunciare ad fare qualunque altra attività, perché il benessere che si prova è superiore. Non è possibile rinunciare, non è permesso e non c’è giustificazione che ferma o rimanda. Ma il tutto è condito, nel mio caso, anche di un sano rammarico e feroce rimpianto, chiamato “tempo”.
Tempo” che ho imparato a capire e comprendere, ma soprattutto ad apprezzare, nella mia passione per il giardinaggio. Qui il tempo diventa amico, diventa complice grazie alle sue sorprese, regalando la gioia della rinascita, dell’alternanza delle stagioni e del ciclo della natura che insegna a vivere con maggior naturalezza e normalità le fasi della vita. Forse anche aiutando ad accettarle. Regola base del giardinaggio è avere pazienza. Pazienza di saper aspettare. Di dare il giusto tempo, perché la natura ha i suoi tempi. E bisogna rispettarli. Non c’è alternativa. Non ci può essere forzatura genuina.
Rimango sempre funambolicamente in bilico tra i miei soliti altalenanti interessi, hobby e forse strampalate idee. Ma la fune sulla quale cammino adesso ha agli estremi le mie due passioni che la tengono dritta e segnano il cammino che sto percorrendo.
A volte quando ho rimpianti per non aver cominciato prima e per non essere riuscita a riconoscere nel momento giusto queste passioni, vedendo ora più ravvicinato l’orizzonte temporale della mia vita, sorrido e penso che almeno sono riuscita ad incrociare ed a capire cosa significa avere una passione, a sentire finalmente anche io quel fuoco che prima mi era incomprensibile, ma che vedevo così chiaro -e forse con un pizzico di invidia- in altre persone.
Premetto che non è così semplice o facile accettare di essere arrivata tardi, anzi mi crea molto fastidio, soprattutto perché caratterialmente sono una persona precisa e puntuale, ma se ho accettato che “indietro non si torna” e che “non si muore per amore” adesso voglio anche pensare che nella prossima vita farò la ballerina ed il pomeriggio mi dedicherò al giardino.
Adesso devo solo capire come fare a mantenere la memoria, nel prossimo giro, per essere pronta in giovane età a sapere fin da subito quel che voglio fare da grande.

venerdì 30 marzo 2018

In giardino non si butta via niente..

Siamo nell’era del consumismo, ma siamo anche nell’era del riciclo e del riuso consapevole. Sono innumerevoli infatti i mercatini “svuotacantina” che settimanalmente si svolgono nei quartieri delle città, ma ricordo anche con un pizzico di nostalgia il passaggio degli abiti tra fratelli ed amici (questo mi sa che era più in voga qualche anno fa di adesso).

Qui però si parla di giardinaggio. Anche in questo campo riuso e riciclo stanno diventando molto diffusi e direi anche di moda! Sono tanti gli esempi in rete di come costruire casette e mangiatoie per uccellini con materiale di recupero. Facendo un giro su Pinterest poi si può scegliere anche lo stile e farsi ispirare. Oppure decorazioni da mettere sugli alberi o nei vasi..ma anche gli vasi stessi fatti con le latte dei baratoli oppure con la carta.
Anche i designer stanno cominciando a guardare con un occhio più attento alla tematica green che ormai sta travalicando i confini della portafinestra..e sta entrando in casa. Diffusissima è infatti la filosofia “urban jungle” dove appunto la casa diventa una jungla straripante di piante e di arredamento a tema.

In tema di riuso giardinicolo a me piace ricordare un libretto delizioso molto dolce e semplice pieno di consigli casalinghi. Si legge in 20 minuti ed il titolo è “Il giardino delle vecchie signore” di Maureen Boland e Bridget Boland. Due sorelle inglesi che indicano molti “trucchetti” imparati con l'esperienza e consigli per l'utilizzo degli scarti alimentari adattissimi per le piante. Ormai è noto che pose di caffè e gusci d’uova sminuzzati siano ottimi apporti di calcio per le nostre piante (tra l’altro i gusci delle uova aiutano anche ad impedire alle lumache di avvinarsi alle piante). Così come le bucce di banana arricchiscono di potassio il terreno. Inoltre da vere inglesi consigliano gli avanzi del té per dare un pò di sostanza al terreno delle rose. 
Un libretto da gustare sicuramente con una bella tazza fumante in mano e qualche biscottino al burro, magari in un uggioso pomeriggio invernale.

Per chi è invece abituato al compostaggio più tradizionale, sicuramente almeno una volta avrà letto uno dei tanti librettini stampati dalle Amministrazioni Comunali per meglio indicare quali scarti è meglio buttare nella compostiera. Mi vengono in mente però anche i vecchi metodi contadini, praticati soprattutto nelle campagne al sud, dove gli scarti vengono buttati direttamente nel terreno. Tanto poi il caldo tempo poche ore ed asciuga e secca tutto e le sostanze vengono assorbite in poche ore.

 

giovedì 8 febbraio 2018

Il Giovedi...è il giorno dei fiori!

Il giovedì per me è il giorno più green della settimana.
Nei supermercati mi pare di aver capito sia il giorno in cui viene fatto il rifornimento di piante e fiori...Sicuramente alla Lidl è così, poichè vi è il nuovo assortimento di prodotti green e on line sono disponibili le anteprime della settimana successiva.
A Firenze poi, il giovedì, è anche il giorno in cui sotto i portici di piazza delle Repubblica si tiene il mercato dei fiori: dalla mattina fino al primo pomeriggio i portici si animano di banchi pieni di fiori e tutto il percorso diventa una grande distesa colorata e profumata, dove immancabilmente si casca nell'acquisto di un bell'esemplare, perchè sicuramente si trova quel che si cerca, ed anche se non si cerca...qualcosa si trova!
Firenze, via Pellicceria
Dunque orchidee, piante di stagione, piante aromatiche, fiori recisi, piante da appartamento, piante grasse e molto altro ancora..Non solo i pollici verdi, ma anche i passanti accidentali e magari distratti ed i turisti curiosi non possono che essere rapiti da tanta bellezza e probabilmente il passo rallenta e lo sguardo è rapito...il colpo d'occhio nel vedere una così bella veduta variopinta è assicurato e sicuramente per molti inaspettato!

Per quanto mi riguarda, là trovo la mia primavera tutto l'anno, anche nelle fredde e piovose giornate invernali, quando tutto è triste e mogio, un giretto sotto i portici è per me un piacevole appuntamento nella pausa pranzo da lavoro capace di restituirmi una scarica di buonumore!


Immancabile è la sosta al banco di piante grasse del sig. Fabrizio Ermini, un vero esperto in materia nonchè vice presidente della Società Toscana di Orticultura, dove si possono trovare  specie di piante inconsuete e sicuramente molte informazioni che accrescono la conoscenza del favoloso mondo delle piante spinose e cicciottelle.








martedì 30 gennaio 2018

Ditelo con i fiori...tutti i giorni!

Ai fiori è spesso attribuito uno specifico significato, un messaggio che si vuol mandare in modo non tanto esplicito ad una persona...anche il colore cela un ulteriore significato.
Ci sono diversi libri che trattano della questione, associando magari anche la storia ed il perchè di tale significato. Io personalmente non ne ho mai letto uno, anche perchè non ho molta memoria per queste cose...ed in genere non amo gli stereotipi.
Addirittura il feng shui attribuisce un significato alla collocazione delle piante, declinando con maggior dettaglio anche per quelle che hanno le spine.

Ci sono poi giorni dell'anno in cui c'è una grande diffusione di alcuni specie: il vischio e le stelle ovviamente a Natale, le rose (rosse) a San Valentino, i crisantemi il 1mo Novembre, il giglio bianco per le prime Comunioni, la mimosa per la festa della donna...giusto per dare qualche esempio (in Italia).
Quello su cui mi piace invece soffermarmi è la propensione del dono fiore/pianta dettato appunto dalla prassi, dalla consuetudine e "dall'usanza" del periodo.
Di solito regalare i fiori è un segnale di affetto, spesso sottolinea momenti di gioia o felicità, accadimenti importanti nella vita di qualcuno,  il costo è in linea di massima accessibile e dunque mi chiedo perchè non dedicare più giorni all'anno -se non al mese- nel donare (o autodonarsi) fiori o piante, giusto per regalare un sorriso a chi riceve, senza un motivo o una ragione, giusto per fare una sorpresa?..Giusto per rompere la routine quotidiana, che spesso intrappola le vite delle persone, riuscendo per lo più a caricare di stress e di ansia le nostre giornate.
Ecco, un semplice sacchettino di bulbi, una piccola piantina, anche solo un fiore singolo da mettere sul tavolo di cucina può servire per farci fermare un attimo  a pensare  che sono -anche- le piccole cose, senza un perchè, senza scadenza o cadenza, che rendono più sereno e tranquillo il viver quotidiano.

Certo non sarà un fiore che ci distoglierà i pensieri e le preoccupazioni, oppure ci pulirà casa al posto nostro, che metterà in ordine la cucina dopo cena, o che ci farà passare la stanchezza ...ma sicuramente male non farà, anzi tutt'altro! Provare per credere!!!

Io mi sono autoregalata un bella scorta di Lilium!



domenica 14 gennaio 2018

"Serra" le piante d'inverno

Nel periodo invernale molte piante non tollerano le basse temperature che si possono raggiungere e quindi per garantirgli la sopravvivenza fino alla primavera successiva occorre procedere a ritirare le piante in vaso.
Quindi, spesso e volentieri, i garage oppure i ripostigli (ovviamente provvisti di finestra) si riempiono di vasi e contenitori. Naturalmente ci sono i più ordinati che ripongono il tutto in modo preciso ed accurato e chi invece le ripone in ordine casuale.
Personalmente penso di essere un ibrido, nel senso che comincio a mettere sugli scaffali in modo ordinato e preciso i vasetti più piccoli di piante grasse, ma poi via via che lo spazio si esaurisce procedo in un gioco di incastri sia sugli scaffali che sul pavimento, rendendo quindi irraggiungibili molte piante..
Due volte l'anno quindi (a metà autunno ed ad inizio primavera) non posso fare a meno di pensare alle bellissime serre (in inglese si chiamano potting shed) che, soprattutto nel nord europa, consentono di vivere il favoloso mondo del giardinaggio anche nei periodi più freddi, quindi non solo per garantire il riparo delle piante, ma anche per dare la possibilità di effettuare travasi, semine o semplicemente per avere un ulteriore spazio per godere di momenti green in relax.
Fantasticando sulle serre ho raccolto un po' di immagini in rete, creando la mia selezione di serre su Pinterest nella quale ci sono un bel po' di foto di favolose serre in stile classico vittoriano, oppure più arzigogolate e barocche, oppure stile shabby chic, ed  infine country. I materiali spaziano dal ferro al legno (anche riciclando vecchi infissi), e chi più ne ha più ne metta per sognare un proprio meraviglioso spazio giardinicolo indoor!Confesso tuttavia che se avessi anche la possibilità di costruire una bella potting shed nel mio giardino, non saprei proprio quale stile scegliere, ognuno ha un suo fascino, un proprio calore...a volte è proprio vero che è meglio non poter scegliere!!!
Comunque, per tornare con i piedi per terra, ho raccolto anche foto di serre "fattibili", che magari possono fare al caso di chi ha un pochino di spazio e delle buone capacità manuali.
Tra l'altro, in un recente viaggio che ho fatto tra l'Olanda ed il Belgio, ho visitato qualche giardino botanico ed ovviamente sono presenti diverse serre (quelle vere!!), la cosa che mi ha fatto sorridere è che all'interno vi erano anche delle mini serrette. La mia fantasia e la mia voglia di realizzarne una (noncurante della mancanza di capacità e spazio) mi hanno indotto a fare un reportage fotografico completo, per poter prendere spunto....

Hortus Botanicus Amsterdam (Olanda)

Hortus Botanicus Amsterdam (Olanda)

Botanic Garden Meise (Brussels Belgio)

Botanic Garden Meise (Brussels Belgio)